Roma, 30 aprile 2019 – L’antimafia digitale non è più una chimera. Il consiglio direttivo dell’Anbsc, Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, vigilata dal ministero dell’Interno, ha deliberato l’avvio di un case study per il “riconoscimento di affidabilità” a un’impresa confiscata in corso di selezione, qualificandone tutta la filiera produttiva e distributiva con i “rating reputazionali digitalizzati” elaborati dall’algoritmo Mevaluate holding e pubblicati dal periodico online Crop news (Cronache reputazionali oggettive personalizzate). “Il “rating reputazionale” – spiega Domenico Marino, professore università di Reggio Calabria, componente della task force Intelligenza Artificiale dell’Agenzia per l’Italia Digitale – è sicuramente una delle innovazioni sociali che possono contribuire a migliorare il livello di trasparenza, il grado di legalità e la qualità complessiva della vita. L’introduzione di questo strumento di certificazione faciliterebbe le transazioni, migliorerebbe la qualità dei servizi, permetterebbe una discriminazione effettiva dei prezzi sulla base di criteri di qualità certificati”. All’iniziativa collaborano Federazione consumatori (costituita per lo scopo da Codacons, Codici, Konsumer Italia), Apart (Associazione professionale auditor reputazione Tracciabile), Crop news onlus e Inag (Istituto nazionale amministratori giudiziari). Per le attività di verifica dei documenti che determinano il ‘rating reputazionale digitalizzato’, attribuito da Federazione consumatori (Codacons, Codici e Konsumer Italia) alle filiere produttive e distributive delle imprese, Apart (Associazione professionale auditor reputazione tracciabile), vigilata del ministero dello Sviluppo Economico, ha avviato la selezione di 12.000 Reputation audit manager (Ram), esperti di qualificazione reputazionale documentata e tracciabile, con i quali collaboreranno 30.000 Reputation and trust expertise representative (Rater). “Nel nuovo contesto che si va delineando, per debellare l’ingegneria reputazionale’ sul web (reputazione gonfiata o depressa ad arte, su misura e su ordinazione, per fini illeciti) – sostiene Eduardo Marotti, presidente dell’Associazione professionale auditor reputazione tracciabile (Apart) – è determinante la prima ‘infrastruttura digitale di qualificazione reputazionale documentata e tracciabile’ creata da Mevaluate holding con Crop news, che mette all’angolo il “riciclaggio identitario” a vantaggio della sicurezza delle relazioni, personali e lavorative”. “Agire sulla leva della fiducia è indispensabile – aggiunge Giovanni Mottura, presidente Inag – per superare lo “shoc da sequestro” di realtà produttive che allorché colpite dal provvedimento della magistratura rischiano una grave perdita di valore mentre meriterebbero di conservare prospettive concrete di mercato, anche per ragioni di protezione sociale dei lavoratori impiegati”.(Ansa).