Giovani talenti
Condotto da Sergio Nava
Sabato ore 13:30
“La mia non è una storia di frustrazione, ma di determinazione. Questo vorrei chiarirlo subito”: esordisce così Mariarosaria Taddeo, 35enne ricercatrice ad Oxford, in Gran Bretagna.
Giovani talenti
Condotto da Sergio Nava
Sabato ore 13:30
“La mia non è una storia di frustrazione, ma di determinazione. Questo vorrei chiarirlo subito”: esordisce così Mariarosaria Taddeo, 35enne ricercatrice ad Oxford, in Gran Bretagna.
di Sveva Biocca
La società italiana Mevaluate è il primo “istituto etico online della reputazione”, vale a dire una banca dati che, grazie a un sistema di controlli incrociati e particolari algoritmi, valuta la “bontà” della reputazione del soggetto a cui si decide di affidarsi.
Mevaluate Holding sbarca in Inghilterra con il Consorzio Petras per sviluppare la ricerca sul rating reputazionale nell’ambito della connettività degli oggetti
ROMA – Virtute – The Bank of reputation è un sistema di rating reputazionale europeo che, attraverso un algoritmo accreditato da un Comitato etico mondiale, è capace di misurare e dare valore universale alla reputazione reale di individui, imprese ed enti.
Nel caos degli infiniti flussi di informazioni, tra bufale vere e smentite presunte, parte oggi nella sua fase sperimentale il progetto “Mevaluate”, la prima banca dati della reputazione. Un database online che, raccogliendo solo documenti verificati, stila un “rating della reputazione” con cui determinare il grado di fiducia attribuibile ad un individuo, un’impresa, un’istituzione pubblica o privata
Martedì, 16 dicembre 2014 – 14:40:00
(PRIMAPRESS) MILANO –
Quanto vale la reputazione di una persona, di un professionista, di un’azienda? E come la si può certificare in maniera obbiettiva o difenderla da aggressioni strumentali? Ancora: quanto è possibile fidarsi delle referenze attualmente disponibili, come quelle che circolano sui social degli operatori della sharing economy o come i vari certificati antimafia, del casellario giudiziario, dei carichi pendenti? A chi sto affidando i miei soldi, i miei beni, le persone della mia famiglia? Mi posso fidare della persona, del professionista, dell’azienda che ho davanti?
(9Colonne) –
La moltiplicazione dei dati che circolano sul web rende sempre più complicato ottenere informazioni certe sull’identità e la reputazione di un soggetto. E questo aumenta i rischi nella vita quotidiana degli individui, dagli acquisti online alla valutazione di una baby sitter, dalla scelta della casa da affittare per le vacanze alla selezione della banca a cui affidare i propri risparmi.
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La moltiplicazione dei dati che circolano sul web rende sempre più complicato ottenere informazioni certe sull’identità e la reputazione di un soggetto. E questo aumenta i rischi nella vita quotidiana degli individui, dagli acquisti online alla valutazione di una baby sitter, dalla scelta della casa….
Lunedì 15 Dicembre 2014 13:26
ilVelino/AGV NEWSRoma – 15 dicembre 2014 –
La moltiplicazione dei dati che circolano sul web rende sempre più complicato ottenere informazioni certe sull’identità e la reputazione di un soggetto. E questo aumenta i rischi nella vita quotidiana degli individui, dagli acquisti online alla valutazione di una baby sitter, dalla scelta della casa da affittare per le vacanze alla selezione della banca a cui affidare i propri risparmi.
(9Colonne) –
La moltiplicazione dei dati che circolano sul web rende sempre più complicato ottenere informazioni certe sull’identità e la reputazione di un soggetto. E questo aumenta i rischi nella vita quotidiana degli individui, dagli acquisti online alla valutazione di una baby sitter, dalla scelta della casa da affittare per le vacanze alla selezione della banca a cui affidare i propri risparmi. Nei primi 10 mesi del 2014 in Italia, secondo i dati della Polizia Postale, ci sono state 8.906 denunce per furto di identità via internet.