Feed me back – 9 marzo 2016
di Erika Filizola
Nell’era predigitale, fino alla fine del Novecento, era il soprannome a qualificare la reputazione di una persona. C’era “Bocca di rosa”, passata alla storia grazie alla canzone di De André; “Tiradritto” per il boss della ’ndrangheta Giuseppe Morabito, che con il mitra non sbagliava un colpo; “il Picconatore” per il presidente della Repubblica Francesco Cossiga. “Serpico”, che in origine era il cognome di Frank, il coraggioso poliziotto americano, ha poi indicato gli incorruttibili e i dotati di fiuto: l’Agenzia delle entrate, giocando sull’acronimo di “servizi per il contribuente”, ma con chiaro intento intimidatorio, ne ha fatto un brand e ha chiamato proprio Serpico un temuto computer che scova le truffe fiscali. Continua a leggere