Arriva il “rating” della reputazione. Via alla battaglia contro frodi e furti d’identità

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di Giancarlo Usai, 23 dicembre 2014.

Presentato un progetto tutto italiano, Mevaluate, prima banca online che fornirà la valutazione sull’attendibilità di persone o imprese di qualsiasi categoria.

di Giancarlo Usai, 23 dicembre 2014. Se è vero che il web ha reso tutto più facile, dagli acquisti alle ricerche per scopi professionali, dagli investimenti alla promozione del proprio lavoro, è anche fuori dubbio che Internet costituisce, sempre più, un mondo parallelo dove difendersi da frodi e falsità varie diventa sempre più difficile. Ecco che allora risulta interessante un progetto tutto italiano, ideato da un gruppo di informatici, esperti di diritto e consulenti d’impresa, con lo scopo di creare una banca online della reputazione. Si tratta di un singolare strumento, che dovrebbe servire a certificare in modo oggettivo l’attendibilità e il valore di individui e aziende, informazione quanto mai vaga ma essenziale prima di decidere se fare affari con qualcuno.

Furti d’identità e frodi, la giungla del web 
Basti infatti pensare che nei primi dieci mesi del 2014, in Italia, secondo i dati forniti dalla Polizia postale, ci sono state quasi novemila denunce per furto di identità su Internet e almeno ottantamila casi di frode. La reputazione, appunto. Un concetto che pare lontano dal mondo pragmatico del commercio, dell’economia, dei rapporti professionali. Eppure è quello che tutti noi andiamo cercando quando dobbiamo relazionarci con persone o società che prestano un servizio di qualsiasi genere. La paura di chi millanta caratteristiche inesistenti o promette prestazioni impossibili è comune a chiunque, e non solo a chi utilizza la Rete come luogo “virtuale” principale per i propri acquisti o investimenti.

Il rating della reputazione 
Mevaluate, questo il nome della banca dati, punterà a raccogliere una serie di informazioni riguardanti un soggetto e su queste elaborerà un “rating” che ne misurerà la reputazione. Nulla a che vedere con i siti dove leggiamo in continuazione recensioni o pareri degli utenti su ogni cosa. Stavolta a tentare di dare un ordine razionale alla marea di offerte che il mercato propone ci pensa un organo super partes: a fare da base per elaborare la valutazione saranno solo documenti, certificati e qualsiasi altra informazione ufficiale riguardi una persona o un’azienda.

Conoscere meglio la controparte
“Basta con le dicerie, le leggende metropolitane, i marchi infamanti e le reputazioni commerciali gonfiate o depresse ad arte”, dice Eduardo Marotti, l’amministratore a capo del gruppo di Mevaluate, che parla della nascita di “una democrazia della reputazione”. Il rating complessivo sarà articolato su cinque voci: penale, fiscale, civile, lavoro, studi e formazione. Non è dato sapere al momento se il progetto avrà successo (l’iscrizione alla banca dati è volontaria per mettere a riparo la privacy di chiunque). Ma i consumatori già attendono di conoscere nel dettaglio come funzionerà il sistema. L’obiettivo è solo uno: conoscere meglio, e senza zone d’ombra, chi si ha di fronte.

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