ROMA – Virtute – The Bank of reputation è un sistema di rating reputazionale europeo che, attraverso un algoritmo accreditato da un Comitato etico mondiale, è capace di misurare e dare valore universale alla reputazione reale di individui, imprese ed enti.
Virtute è stato presentato a Palazzo Chigi, nell’ambito del convegno Economia e legalità organizzato dall’associazione Sui Generis. Del progetto (a guida Mevaluate Holding – Ireland) parte il ministero dell’Interno, con la Polizia postale, e il ministero dell’Economia, dipartimento del Tesoro.
Ecco come funziona: il rating Virtute sarà formato da 5 sub-rating – penale, fiscale, civile, lavoro e impegno sociale, studi e formazione (solo per individui) – e sarà dato nella forma A-A-A-100-100. Il sistema punta a trasformare la reputazione in Europa da percezione soggettiva in elemento oggettivo e, quindi, in un asset intangibile ma suscettibile di valutazione economica.
Partecipano all’iniziativa, animata da un team di professionisti e manager coordinati da Eduardo Marotti, anche l’Università di Modena e Reggio Emilia (Centro di ricerca interdipartimentale per la sicurezza e la prevenzione dei rischi), l’Università di Roma Tor Vergata, l’Ibm, l’ente di certificazioneRina Services e Assofin (Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare aderente all’Abi e all’associazione europea Eurofinas).
Nel corso del convegno Mariarosaria Taddeo, docente all’Università di Oxford e segretario generale del Comitato etico mondiale Mevaluate/Virtute, ha spiegato che si tratta di un “rating indipendente, perché non influenzato da alcun gruppo o potere, incorruttibile, perché frutto di un calcolo, certo, perché derivato unicamente da documenti conformi agli originali e soggetto a “controllo pubblico diffuso”, dinamico, perché aggiornato in tempo reale, autorevole, perché ispirato dal Codice della reputazione universale pubblicato da Mevaluate e validato da un Comitato etico mondiale”.
“La reputazione è un capitale sociale importantissimo – ha precisato la Taddeo – perché permette l’instaurarsi di relazioni sociali corrette. Oltre a definire l’identità di un individuo, determina il grado di fiducia che si può riporre in lui”.
Poterla misurare, ha precisato l’esperta, “è fondamentale soprattutto nella società dell’informazione, in cui la tecnologia ci consente di comunicare, lavorare, fare affari con persone che non abbiamo mai visto in faccia. Molto spesso, però, viene valutata a livello superficiale: ci si fida di una persona perché ha studiato in un ateneo prestigioso o di un medico perché ha lavorato in un grande ospedale”.
Virtute, invece, “è una banca della reputazione disponibile online a tutti i suoi utenti che prende in considerazione solo dati oggettivi. Consente di valutare l’affidabilità di un soggetto a tutto tondo, sulla base di documenti certificati da una rete di professionisti diffusa a livello globale: i consulenti reputazionali”.